Stufe
a Pellets
Come
funzionano le Stufe a Pellets?
Che tipi di Stufe a Pellet esistono?
Le stufe a pellet sono
ormai entrate a pieno diritto nelle nostre vite. A tutti
sarà capitato almeno una volta di entrare in un luogo dove
era presente una di queste stufe. La diffusione sempre crescente di
questo tipo di
riscaldamento non è però seguita da
una corretta informazione circa il suo funzionamento e soprattutto
riguardo a cosa sia realmente il pellet.
Il pellet,
che serve per alimentare la stufa, deriva dagli scarti industriali del legno
ed è di forma cilindrica. All’interno di ogni
singolo cilindretto si trova segatura essiccata e pressata. In
commercio esistono vari
tipi di pellet, ma il migliore è quello con una
bassa umidità residua, che serve per avere un elevato potere calorifero e
ridotte emissioni.
Le stufe a pellet posso essere utilizzate per riscaldare anche ambienti molto
grandi, infatti, a seconda del modello, la stufa
può avere una capacità di riscaldamento che va da 70 a 200 metri quadri.
Anche l’autonomia della stufa dipende dalla sua tipologia e
può variare tra le 15 e le 45 ore.
Le stufe a pellet possono essere ad
aria calda o ad acqua. Alcune permettono di riscaldare i
termosifoni, mentre quelle di ultima generazione possono scaldare anche
l’acqua sanitaria.
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Com'è composta una Stufa a Pellet?
Come
Funziona?
Innanzitutto ogni stufa
è dotata di un serbatoio
di grandezza variabile
in cui mettere il pellet. Per generare calore, la stufa si serve del
pellet che viene preso dal serbatoio grazie ad una coclea (una vite
senza fine) che lo trasporta dal vano al braciere per dare inizio alla
combustione che avverrà per mezzo della resistenza elettrica
che porta
all’innesco della fiamma.
Una volta iniziato questo processo, la stufa
comincia a diffondere il calore negli ambienti sia per convenzione
naturale, sia grazie ad apposite ventole e condotte che trasportano il
calore in ogni angolo della casa. A controllare
la quantità di aria
immessa negli ambienti è una scheda elettronica che decide
anche la
quantità di alimentazione da utilizzare grazie
all’ausilio di sensori e
sonde interne.
Oltre a ciò i modelli più recenti possono essere controllati
tramite telecomando e possiedono un cronotermostato che
consente all’utente di programmare l’accensione, lo
spegnimento, la
temperatura e il consumo di combustibile.
Questo tipo di stufa è definito ecologico poiché
possiede al suo interno un sistema
filtrante per i fumi, grazie al quale non è
necessaria la canna fumaria, mentre per eliminare il vapore basta un
tubicino di 80 mm a livello terra.
È bene ricordare che al momento dell’acquisto di
una stufa a pellet non conta solo l’estetica, ma anche, e
soprattutto, la potenza
termica, per non rischiare di avere un prodotto che non
riscalda tutti gli ambienti che vorremmo. Perciò prima di
tutto è bene conoscere gli ambienti che si desidera
riscaldare misurando in
metri cubi la grandezza degli ambienti prescelti.
Inoltre è bene farsi un’idea sulle capacità di
coibentazione della casa: cioè sulle
capacità della stessa di trattenere il calore tramite doppi
vetri, isolanti, esposizione al sole, solo per fare alcuni esempi. Una
volta conosciute queste caratteristiche ci si può rivolgere
all’installatore, il quale provvederà, comunque, a
fare un sopralluogo per valutare quale tipo di stufa a pellet
è più
adatta alle esigenze del cliente.
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